L’uccello che si lamenta con Dio

L’uccello che si lamenta con Dio non sembra essere un argomento specifico o una storia ben nota nella mitologia, nelle leggende o nella simbologia.

Tuttavia, ci sono alcune storie e simboli legati agli uccelli e al loro rapporto con il divino che potrebbero essere di interesse. Una leggenda di Pasqua riguarda il pettirosso, un uccello che rappresenta la lode a Dio con il suo canto3

Secondo la leggenda, il pettirosso, impietosito da Cristo morente sulla croce con in testa una corona di spine, si avvicinò a lui per togliere con il becco una spina dal suo capo sanguinante.

Una goccia di sangue gli macchiò le piume del petto, ma l’uccellino la conservò in ricordo di quel grande atto d’amore fatto per Cristo3.

Un altro esempio di uccello legato al divino è il cigno, che secondo Platone nel “Fedone” canta più alto e più bello quando sente vicina la morte, lieto perché sa di recarsi presso il dio di cui sono i ministri9

Gli uomini, invece, interpretano erroneamente questo canto come un lamento per la morte imminente, senza capire che nessun uccello canta per il dolore9.

Nella mitologia sumera, il dio del cielo An sosteneva il ruolo di dio principale, ma venne sostituito da Enlil, il dio dell’aria7

Anche se non si tratta di un uccello specifico che si lamenta con Dio, questa storia mostra il legame tra gli uccelli e il divino nella mitologia antica. Infine, il Nittibio, un uccello dell’America centrale e meridionale, è noto per il suo canto malinconico che sembra un lamento10

Le persone lo chiamano “povero me” a causa dei suoi richiami disperati, e su questo suono è stata costruita una storia simile a quella di Hansel e Gretel, in cui due bambini abbandonati nella foresta si trasformano in uccelli e gridano eternamente alla “mamma” che li ha lasciati10.

In conclusione, non esiste una storia specifica sull’uccello che si lamenta con Dio, ma ci sono diverse leggende e simboli che collegano gli uccelli al divino e alle loro emozioni.

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