Neuroscienziato spiega come avere sempre voglia di fare

La motivazione è un aspetto fondamentale della vita umana. Spesso la differenza tra il successo e il fallimento sta nella capacità di una persona di motivarsi e perseverare di fronte alle difficoltà. Ma cos’è esattamente la motivazione e come possiamo mantenerla alta?

In questo articolo, esamineremo il concetto di motivazione dal punto di vista delle neuroscienze, per capire cosa accade nel nostro cervello quando siamo motivati. Analizzeremo poi alcune strategie pratiche, supportate dalla ricerca scientifica, per mantenere alta la motivazione nel tempo.

Cos’è la motivazione dal punto di vista delle neuroscienze

La motivazione può essere definita come l’insieme dei processi che danno origine, dirigono e mantengono determinati comportamenti orientati ad uno scopo1. Dal punto di vista neuroscientifico, la motivazione è collegata al rilascio di specifici neurotrasmettitori nel cervello, in particolare la dopamina.La dopamina è secreta da strutture cerebrali come l’area tegmentale ventrale e il nucleo accumbens, che fanno parte del cosiddetto “sistema della ricompensa”2. Quando percepiamo uno stimolo gratificante, che sia un cibo gustoso, una vittoria sportiva o un complimento, si attiva il rilascio di dopamina. La dopamina segnala al cervello che quello stimolo è positivo e ci motiva a ricercarlo nuovamente3.In sostanza, la motivazione nasce dal desiderio del nostro cervello di provare ancora quel piacere attivando i comportamenti necessari per ottenerlo. Ad esempio, se proviamo piacere nel completare un progetto lavorativo, la dopamina ci spingerà a portare a termine anche i progetti successivi.Oltre alla dopamina, altri neurotrasmettitori come la serotonina e l’ossitocina hanno un ruolo nel rinforzare la motivazione attraverso meccanismi legati alle relazioni sociali e al senso di realizzazione personale4.

Fattori che influenzano la motivazione

La motivazione di una persona non è costante, ma può fluttuare nel tempo sotto l’influenza di diversi fattori5:

  • Fattori economici: retribuzione, incentivi monetari, prospettive di guadagno.
  • Fattori sociali: relazioni interpersonali, riconoscimento sociale, senso di appartenenza.
  • Fattori organizzativi: mansione svolta, responsabilità, possibilità di crescita.
  • Locus of control: la percezione di poter controllare gli eventi della propria vita.
  • Autostima: la valutazione positiva di sé e delle proprie capacità.

Inoltre, la motivazione varia da individuo ad individuo, in base a differenze di personalità, valori e obiettivi personali6. Ad esempio, per alcuni la motivazione principale può essere il guadagno economico, mentre per altri è più importante la realizzazione personale.

Strategie per mantenere alta la motivazione

Diversi studi hanno identificato strategie concrete che possiamo mettere in pratica per mantenere alta la motivazione nel tempo7:

  • Porsi obiettivi chiari e specifici: avere obiettivi ben definiti dà una direzione precisa alla motivazione. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e limitati nel tempo.
  • Suddividere obiettivi maggiori in sotto-obiettivi: raggiungere ogni sotto-obiettivo fornisce una spinta motivazionale intermedia.
  • Enfatizzare i progressi: concentrarsi su ciò che è già stato raggiunto piuttosto che su quanta strada rimane.
  • Trovare significato nelle attività: collegare ciò che si fa a valori e scopi personali profondi.
  • Circondarsi di persone motivate: la motivazione è contagiosa. Un gruppo motivato ci traina verso l’alto.
  • Curare le relazioni: il supporto sociale rafforza la motivazione attraverso l’ossitocina.
  • Premiarsi per i traguardi: anche piccole ricompense mantengono alta la dopamina.
  • Visualizzare il successo: immaginare vividamente il raggiungimento dell’obiettivo.
  • Rimanere ottimisti: pensare in termini di crescita ed evitare l’autocritica eccessiva.
  • Gestire lo stress: troppa pressione e ansia sono demotivanti. Praticare rilassamento.
  • Dormire bene: il sonno consolida la motivazione attraverso la memoria.

Applicando queste strategie nella vita quotidiana, nello studio e nel lavoro, è possibile mantenere alti i livelli di motivazione ed energia anche di fronte a compiti difficili e lunghi periodi impegnativi.

Il ruolo della motivazione intrinseca ed estrinseca

Gli psicologi distinguono due tipi fondamentali di motivazione8:

  • Motivazione intrinseca: deriva dall’interesse e dal piacere per l’attività stessa. La ricompensa è interna, come il divertimento o la soddisfazione.
  • Motivazione estrinseca: deriva da ricompense o pressioni esterne come denaro, premi, status sociale. L’attività è un mezzo per ottenere un fine.

In ambito lavorativo, la motivazione intrinseca è un fattore chiave per l’impegno, la creatività e la soddisfazione sul lungo termine. Al contrario, la sola motivazione estrinseca può facilmente svanire9.Per promuovere la motivazione intrinseca, i manager possono:

  • Offrire mansioni stimolanti che permettano apprendimento e crescita
  • Enfatizzare lo scopo e il significato del lavoro
  • Concedere autonomia e responsabilità ai collaboratori
  • Fornire feedback costruttivi sulla performance
  • Creare un ambiente sociale positivo e collaborativo

Anche ricompense estrinseche come bonus economici possono essere utili, se offerte con un approccio che sostenga la motivazione intrinseca10. Ad esempio, premiando il raggiungimento di obiettivi sfidanti piuttosto che la mera competizione individuale.

Le principali teorie scientifiche sulla motivazione

Nel corso del XX secolo, vari ricercatori hanno elaborato teorie e modelli per spiegare i meccanismi della motivazione umana. Analizziamo brevemente i principali:

La teoria della gerarchia dei bisogni di Maslow

Il psicologo americano Abraham Maslow identificò una gerarchia di bisogni umani alla base della motivazione11:

  • Bisogni fisiologici di base come fame, sete, sonno
  • Bisogni di sicurezza e protezione
  • Bisogni sociali di appartenenza e amore
  • Bisogni di stima e riconoscimento
  • Bisogni di autorealizzazione del proprio potenziale

Secondo Maslow, tendiamo ad essere motivati prima a soddisfare i bisogni più basilari. Una volta soddisfatti, emergono bisogni superiori che guidano la motivazione.

La teoria dei fattori di Herzberg

Il psicologo Frederick Herzberg individuò due categorie di fattori che influenzano la motivazione lavorativa12:

  • Fattori igienici: condizioni esterne come stipendio, ambiente di lavoro, relazioni interpersonali. La loro presenza previene l’insoddisfazione ma non aumenta la motivazione.
  • Fattori motivanti: contenuto intrinseco del lavoro come responsabilità, progressione di carriera, riconoscimento. La loro presenza aumenta la motivazione e la soddisfazione lavorativa.

La teoria del flusso di Csikszentmihalyi

Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi studiò la motivazione in attività intrinsecamente gratificanti come sport, arte, scienza13. Individuò uno stato ottimale chiamato “flusso” in cui l’individuo è completamente assorbito, focalizzato e prova piacere nell’attività stessa.Il flusso si raggiunge quando le abilità personali e le sfide dell’attività sono bilanciate ad un livello medio-alto. Se troppo facili o difficili, invece, subentrano noia o ansia.

La teoria dell’autodeterminazione di Deci e Ryan

Gli psicologi Edward Deci e Richard Ryan elaborarono la teoria dell’autodeterminazione, secondo cui gli esseri umani hanno tre bisogni psicologici innati che sostengono la motivazione14:

  • Autonomia: desiderio di autodeterminare le proprie azioni
  • Competenza: desiderio di padroneggiare efficacemente l’ambiente
  • Relazioni: desiderio di interazioni sociali profonde e soddisfacenti

Ambienti che permettono di soddisfare questi bisogni favoriscono la motivazione intrinseca e il benessere.

Strategie quotidiane per mantenere alta la motivazione

Dopo aver esaminato le basi scientifiche della motivazione, vediamo alcune semplici routine e abitudini che possiamo integrare nella nostra giornata per mantenerci motivati15:

Mattina

  • Svegliarsi presto per iniziare la giornata con calma
  • Fare attività fisica appena svegli per attivare corpo e mente
  • Meditare per qualche minuto e visualizzare i propri obiettivi
  • Scrivere 3 cose per cui si è grati oggi
  • Leggere qualcosa di stimolante per accendere la curiosità

Durante il giorno

  • Fare pause regolari per ricaricare energie e focus
  • Parlare con colleghi motivati ed entusiasti
  • Concentrarsi completamente su un’attività alla volta
  • Ripetere affermazioni motivanti ad alta voce
  • Ascoltare musica energizzante come colonna sonora

Sera

  • Dedicare del tempo a hobby e interessi personali
  • Leggere o ascoltare contenuti formativi prima di dormire
  • Ripassare mentalmente i progressi fatti durante la giornata e congratularsi per i traguardi raggiunti
  • Scrivere in un diario le cose positive successe oggi e ciò per cui si è grati
  • Pianificare la giornata seguente definendo le priorità e visualizzando il loro completamento
  • Preparare tutto il necessario per il giorno dopo
  • Andare a dormire presto per assicurarsi un riposo ristoratore

L’importanza del sonno per la motivazione

Dormire bene è fondamentale per svegliarsi motivati ed affrontare la giornata con energia. Durante il sonno si consolidano le memorie legate alla motivazione, permettendo al cervello di ricordare gli obiettivi e rinforzare i comportamenti ad essi orientati.Per ottimizzare il sonno:

  • Andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora
  • Seguire una routine rilassante prima di dormire
  • Evitare stimoli eccessivi, alcol, caffeina ed esercizio fisico nelle ore serali
  • Rendere la camera da letto tranquilla, buia e fresca
  • Meditare o utilizzare tecniche di rilassamento per ridurre l’ansia
  • In caso di insonnia, alzarsi dal letto e fare qualcosa di rilassante fino a quando non si ha sonno

Conclusioni

La motivazione è un processo complesso che nasce dall’interazione di fattori neurobiologici, psicologici e sociali. Mantenere alta la motivazione nel tempo richiede strategie concrete a livello di obiettivi, relazioni, abitudini e stile di vita.

Le neuroscienze ci spiegano come la motivazione sia guidata dal rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina, collegata al sistema della ricompensa. Comprendere questi meccanismi può aiutarci ad implementare abitudini quotidiane che rafforzano la motivazione in modo naturale.

Coltivando motivazione intrinseca, curiosità, ottimismo e relazioni positive, possiamo trovare la spinta per perseverare verso i nostri obiettivi e condurre una vita piena e appagante. La chiave sta nell’integrare questi princìpi come parte del nostro stile di vita.