Quante ore dormire per svegliarsi riposati

Introduzione

Il sonno è un elemento fondamentale per il benessere psicofisico di ogni individuo. Dormire il giusto numero di ore permette di svegliarsi riposati ed affrontare al meglio la giornata. Ma quante sono le ore di sonno ideali per sentirsi davvero riposati? E come capire se si sta dormendo abbastanza?

Quante ore di sonno servono

In generale, gli esperti raccomandano di dormire tra le 7 e le 9 ore per notte per gli adulti, mentre i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di dormire di più. Tuttavia, il fabbisogno di sonno varia da persona a persona ed è influenzato da diversi fattori.

Fattori che influenzano il fabbisogno di sonno

  • Età: i neonati hanno bisogno di dormire tra le 16 e le 18 ore al giorno. Man mano che crescono, il bisogno di sonno si riduce progressivamente. Gli anziani invece tendono a dormire meno.
  • Stile di vita: chi svolge un lavoro fisico o molto impegnativo mentalmente necessita di più ore di sonno. Anche lo stress e l’attività fisica influiscono.
  • Salute: patologie croniche e disturbi del sonno possono alterare la quantità e la qualità del riposo notturno.
  • Genetica: studi dimostrano che esiste una predisposizione genetica che determina, almeno in parte, il proprio fabbisogno di sonno.
  • Ambiente: temperature elevate o rumori possono disturbare il sonno e causare risvegli frequenti.

Come capire se si dorme abbastanza

Per comprendere se le ore di sonno sono sufficienti, bisogna valutare come ci si sente durante il giorno:

  • Stanchezza e sonnolenza frequenti
  • Difficoltà di concentrazione e attenzione
  • Nervosismo e umore instabile
  • Difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane

Possono essere campanelli d’allarme di una carenza di sonno. In questo caso è bene provare ad aumentare la durata del riposo notturno.

Le fasi del sonno

Il sonno non è una condizione uniforme ma si compone di diversi stadi che si alternano ciclicamente durante la notte. Un ciclo completo dura circa 90 minuti e viene ripetuto 4-6 volte.Si distinguono due tipologie di sonno:

  • Sonno NREM (Non-REM): comprende 3 stadi di profondità crescente. Rallenta le funzioni corporee e favorisce il rilassamento muscolare.
  • Sonno REM: si contraddistingue per la presenza di movimenti oculari rapidi. Il cervello è molto attivo e si verificano la maggior parte dei sogni. Importante per la memoria e l’apprendimento.

La percentuale delle diverse fasi cambia durante la notte: all’inizio prevale il sonno profondo mentre le fasi REM si concentrano nella seconda parte. Dormire interi cicli garantisce il passaggio da tutte le fasi.

L’importanza del sonno

Dormire permette all’organismo di rigenerarsi e ha effetti positivi su molteplici funzioni. Ecco i principali:

  • Ripara e rigenera: durante il sonno avviene la produzione di ormoni fondamentali per la crescita cellulare e la sintesi di proteine.
  • Rinforza il sistema immunitario: la privazione di sonno indebolisce le difese immunitarie.
  • Consolida la memoria: il sonno facilita il consolidamento delle informazioni acquisite durante la veglia.
  • Regola l’umore: dormire poco altera i livelli degli ormoni e neurotrasmettitori legati all’umore.
  • Mantiene efficiente il metabolismo: gli ormoni che regolano fame e sazietà vengono secreti durante il sonno.
  • Previeni le malattie: dormire poco aumenta il rischio di patologie come diabete, obesità, malattie cardiache.

Conseguenze della deprivazione di sonno

Non dormire abbastanza ore per un lungo periodo può avere conseguenze negative sia a breve che a lungo termine:

  • Stanchezza cronica: sensazione di spossatezza e mancanza di energie.
  • Difficoltà di concentrazione: deficit di attenzione, calo delle prestazioni lavorative e scolastiche.
  • Disturbi dell’umore: irritabilità, ansia, depressione.
  • Aumento dell’appetito: alterazione dei meccanismi della fame con conseguente aumento di peso.
  • Indebolimento del sistema immunitario: maggiore suscettibilità alle infezioni.
  • Declino cognitivo: con l’età, dormire poco accelera il declino delle facoltà mentali.
  • Aumento del rischio di patologie: ipossione, diabete, malattie cardiache, ictus.
  • Incidenti: la sonnolenza può provocare incidenti stradali e sul lavoro.

Come migliorare la qualità del sonno

Oltre alla quantità di ore, è importante dormire bene. Esistono alcune strategie per migliorare la qualità del riposo notturno:

  • Creare un ambiente ideale: la camera da letto dovrebbe essere buia, silenziosa, con temperatura fresca e comoda.
  • Evitare cibi pesanti, alcol e fumo: possono disturbare il sonno. Meglio consumare pasti leggeri prima di coricarsi.
  • Limitare caffeina e nicotina: sostanze stimolanti che interferiscono con il sonno. Non assumerle nelle ore serali.
  • Praticare attività rilassanti: un bagno caldo, la lettura o lo yoga favoriscono il relax pre-sonno.
  • Evitare schermi luminosi: pc, tablet e smartphone emettono luce blu che inibisce la secrezione di melatonina.
  • Seguire una routine: orari regolari per andare a letto e alzarsi migliorano il ritmo circadiano.
  • Fare attività fisica: l’esercizio promuove il sonno, ma va evitato nelle ore serali.
  • Gestire lo stress: tecniche di rilassamento aiutano a ridurre l’ansia e dormire meglio.
  • Non restare a letto svegli: se non si riesce a dormire dopo 30 minuti, meglio alzarsi e fare qualcosa di rilassante.

Seguendo questi consigli è possibile ottimizzare la qualità del riposo notturno e svegliarsi riposati e pieni di energie per affrontare la giornata. Il sonno è un elemento prezioso per il benessere, quindi va curato.